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Vivai Nicola di Nicola Marco
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21/06/2019 • ColtivazioneSesti d’impianto e forme di allevamento del nocciolo

L’impianto di un nuovo noccioleto è un’operazione alla quale va prestata particolare attenzione in quanto, in questa fase, si compiono scelte che potrebbero condizionare l’intero ciclo produttivo nonché economico del noccioleto.

Che cos’è il “sesto d’impianto”?

Il sesto d’impianto, in arboricoltura, è la disposizione geometrica delle piante, con relative interdistanze, impostata in una piantagione legnosa.

Nell’arboricoltura moderna, il sesto d’impianto è generalmente impostato con criteri geometrici, distribuendo le piante in allineamenti paralleli, detti file o filari, separati da fasce rettangolari dette interfile.

La disposizione geometrica è importante perché:

  1. rende omogenea la distribuzione delle risorse in termini di illuminazione, elementi nutritivi e disponibilità idrica, allo scopo di ottimizzare il grado di sfruttamento delle risorse e il grado di competizione intraspecifica tra le piante;
  2. razionalizza l’esecuzione delle operazioni colturali, con particolare riferimento a quelle eseguite meccanicamente.

Quali sono i sesti d’impianto più diffusi nella coltivazione del nocciolo e i fattori di scelta?

I sesti di impianto più diffusi sono:

  • 5×5 m (600 piante/ettaro)
  • 6×4 m (417 piante/ettaro)
  • 6×5 m (333 piante/ettaro)
  • 6×6 m (278 piante/ettaro)

La scelta del sesto d’impianto è legata a diversi fattori:

  • la fertilità del suolo
  • la forma di allevamento scelta
  • la possibilità di effettuare irrigazioni
  • la necessità d’impiego di macchinari, come per esempio le semoventi per la raccolta meccanizzata delle nocciole
Tipologia dei sesti d’impianto

Sistemazione d’impianto quadrata (Figura 1 – Disegno A) o rettangolare (Figura 1 – Disegno B): le piante vengono collocate sugli angoli di un quadrato o di un rettangolo.

Sistemazione d’impianto a quinconce (Figura 1 – Disegno C): le piante vengono sistemate ai vertici di un triangolo isoscele e disposte in campo nella stessa posizione delle caselle, dello stesso colore, della scacchiera del gioco di Dama.

L’ultima sistemazione proposta è da preferire nelle zone collinari perché riduce i rischi di ruscellamento superficiale delle acque e delle frane.

Il sesto d’impianto 5×5 si adotta nei terreni meno fertili mentre il 6×6 in quelli più fertili. Oggi, complice la meccanizzazione di molte pratiche colturali, ad esempio la potatura e la raccolta meccanica, sono aumentate le distanze fra le file.

Le forme di allevamento del nocciolo

Il nocciolo, una volta messo a dimora, può essere allevato a cespuglio, a vaso cespugliato e ad alberello.

Sistema a cespuglio

La forma a cespuglio richiama il portamento naturale della pianta e in caso di rotture di pertiche (per neve, vento o attacchi fungini) ne consente il recupero attraverso la scelta di un germoglio nato dalla ceppaia della pianta.

Il fusto policauole (3 o 6 branche) rende più difficili le operazioni di gestione dei polloni e di raccolta delle nocciole.

La forma a cespuglio è più indicata in coltura asciutta (senza irrigazione) e in zone di altitudine elevata dove le nevicate sono più abbondanti.

Caratteristico dei noccioleti coltivati in Piemonte e, in particolar modo nell’Alta Langa.

Forma a vaso cespugliato

È un sistema impalcato all’altezza 30-40 cm dal terreno.

L’astone (pianta giovane che può derivare da innesto o coltivata da seme) messo a dimora in autunno viene capitozzato a 30-40 cm..

L’anno successivo, scelti 4 5 rami vigorosi opportunamente orientati, si dà forma al vaso.

Questo permette, a differenza del sistema di allevamento a cespuglio, di effettuare facilmente le operazioni di spollonatura e di pulizia alla base della pianta.

Vista la presenza di un unico fusto (caule) e le chiome più contenute, agevola le operazioni colturali esercitate meccanicamente e i trattamenti con agrofarmaci.

Nel caso di rottura del fusto principale sarà necessario sostituire l’intera pianta.

L’allevamento a vaso cespugliato è più indicato per terreni fertili e dove è possibile irrigare.

Forma ad alberello

È un sistema di allevamento monocaule (fusto unico) da quale si diramano 3-4 branche.

L’astone viene capitozzato a 70-80 cm da terra e da qui si scelgono i germogli meglio orientati che andranno a formare l’alberello.

Richiede più tempo e manodopera per le operazioni di potatura rispetto agli altri sistemi di allevamento precedentemente illustrati.

Adatto alle zone pianeggianti e per terreni fertili dov’è possibile irrigare.

Fonti

La coltivazione del nocciolo manuale pratico – Dicembre 2013
Organizzazione e coordinamento editoriale – Gianluca Griseri – Responsabile Tecnico Ascopiemonte

Inserto “Impianto Noccioleto”
Gianluca Griseri – Responsabile Tecnico Ascopiemonte – Organizzazione Produttori Frutta a Guscio

Nocciolo in Piemonte – Linee tecniche per una coricoltura sostenibile – Anno 2018
Agrion – Fondazione per la Ricerca, l’Innovazione e lo Sviluppo Tecnologico dell’Agricoltura Piemontese

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