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Vivai Nicola di Nicola Marco
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12/07/2019 • ColtivazioneNuovo impianto di nocciolo: le fasi della messa a dimora

Per realizzare un nuovo impianto di nocciolo, con buone garanzie di attecchimento, è necessario scegliere piante sane, dotate di un buon apparato radicale ed esenti da attacchi di parassiti.

Il nostro consiglio è quindi di rivolgersi a vivaisti accreditati che possano fornire piante certificate e garantite.

Il nuovo impianto

La scelta di piante sane e la preparazione del terreno sono due aspetti molto importanti per l’impianto di un nuovo noccioleto, da essi dipende tutta la produzione di nocciole.

Le malattie come l’asfissia radicale e il marciume radicale spesso sono la diretta conseguenza di lavori d’impianto mal eseguiti, senza un’adeguata conoscenza e preparazione tecnica.

Preparazione del terreno

Prima di realizzare un nuovo impianto è necessario analizzare il terreno per determinarne la granulometria (percentuali di sabbia, limo e argilla) ed effettuare un’analisi fisico-chimica per valutarne l’effettiva idoneità alla messa a dimora di piantine di nocciolo.

La pianta di nocciole preferisce terreni tendenzialmente sciolti, con pH neutro (da 6,8 a 7,2), ma si adatta anche nei terreni acidi e alcalini (fino a pH 8).

Perché non si verifichino fenomeni di clorosi, il valore del calcare attivo del terreno non dovrebbe superare l’8%.

Il terreno va preparato in piena estate (luglio-agosto) quando è asciutto mediante uno scasso o un’aratura profonda (dai 70 ai 100 cm di profondità).

Prima dello scasso si esegue, se necessario, una concimazione.

Terminate le lavorazioni profonde si procede a lavorazioni superficiali per rendere più fine la terra. La pianta soffre particolarmente i terreni troppo compatti e i ristagni d’acqua, che provocano asfissia radicale e marciumi, per cui è necessario utilizzare terreni ben arieggiati e occorre prevedere drenaggi per lo scolo delle acque in eccesso.

Messa a dimora delle piantine di nocciolo

Una volta preparato il terreno si procede alla tracciatura in base al sesto d’impianto scelto, ovvero si definirà quante piantine interrare per ettaro.

Il periodo migliore per la messa a dimora è l’autunno, nei primi giorni di novembre. Viene fatta in primavera, solo se c’è possibilità di irrigazione.

Effettuata la tracciatura si preparano le buche a mano o con apposite trivelle con un diametro di 30-50 cm e una profondità di 30-40 cm.

Per favorire lo sviluppo delle radici, il terreno della buca viene miscelato con dell’apposito terriccio.

Una volta posizionata la piantina e riempita la buca con il terreno, vengono inserite lateralmente dei tutori che hanno la funzione di sostegno e segnalazione.

Nella primavera successiva si procederà al taglio dell’astone (pianta giovane) in base alla forma di allevamento in precedenza scelta.

Impollinatori

Nelle zone dove la presenza di noccioli selvatici è scarsa, può essere consigliabile l’inserimento di alcuni impollinatori, al fine di migliorare l’impollinazione e quindi la capacità produttiva del noccioleto.

La presenza adeguata di impollinatori stabilizza la produttività, anche in seguito ad inverni difficili.

La collocazione degli impollinatori all’interno del noccioleto deve seguire le indicazioni seguenti:

  • Buona copertura di tutto il noccioleto con gli impollinatori.
  • Raggruppare gli impollinatori su una fila. La precauzione deve adottarsi in quanto gli impollinatori potrebbero avere esigenze agronomiche (trattamenti ed epoca di raccolta) diverse.
  • L’insieme delle varietà impollinatrici deve rappresentare dall’ 8 al 12% del totale degli alberi presenti nell’appezzamento.
  • Gli impollinatori vanno inseriti in testa all’impianto del noccioleto per evitare in fase di raccolta la mescola delle varietà di nocciole.
  • Tener conto della direzione e dell’intensità del vento che può essere efficace anche fino ad una distanza di circa 50 mt.

È abbastanza facile vedere le nuvole di polline che vengono spazzate via dagli amenti (infiorescenze a grappolo) nella brezza in una mattina di inizio primavera.

Fonti

La coltivazione del nocciolo manuale pratico – Dicembre 2013
Organizzazione e coordinamento editoriale – Gianluca Griseri – Responsabile Tecnico Ascopiemonte

La coltivazione del nocciolo in Alta Langa.
Linee guida per una corilicoltura sostenibile Comunità Montana Alta Langa, 2009.

Nuovi impianto di nocciolo: scelte le la sostenibilità ambientale.
Dott.ssa Daniela Farinelli – Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali – Università degli Studi di Perugia

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